IL CINGHIALE ha un posto di rilievo nella cultura giapponese, è visto come un animale temibile e spericolato, al punto che più parole ed espressioni, che indicano temerarietà, includono riferimenti a cinghiali. Per i cacciatori e la gente di montagna sfidare il coraggio del cinghiale è fonte di ammirazione. E’ anche visto come simbolo di fertilità e prosperità e si ritiene che, come un dio, protegga le donne in gravidanza. Un tempo si credeva che un uomo potesse diventare ricco, mantenendo un ciuffo di capelli di cinghiale nel portafoglio.
Il maestro Hakuin (1685-1768), monaco che permise allo Zen di rinascere dopo un lungo periodo di ristagno dopo l’introduzione del buddismo disse: Pratica con l’energia di un cinghiale, vigoroso e coraggioso, che corre diretto verso il suo obiettivo.
Yamakujira, la balena delle montagne, e, ancora, con questo nome la carne di cinghiale è commercializzata in Kyushu. La sua carne cominciò ad essere mangiata nel Periodo Edo e si chiamava botan, peonia, e c’è un piatto dove le fette di carne di cinghiale sono disposti a forma di petali di peonia. Il cinghiale cucciolo si chiama Uribou, il melone ragazzo, per la forma e le strisce che assomigliano a un melone.