Simboli di potere, nobiltà e legittimità imperiale, il drago e la fenice occupano un posto di rilievo nella cultura e nell’arte giapponese.
In questo nuovo articolo andremo alla scoperta di queste due creature mitiche, associate rispettivamente all’Imperatore e all’Imperatrice. Ne sveleremo quindi l’importanza, il significato ed il ruolo iconografico nel contesto della sovranità imperiale del Giappone.
Il drago: simbolo dell’Imperatore
Una profonda connessione quella tra la maestosa figura mitologica del drago e la cultura e la storia giapponese. Tanto da essere oggetto di numerosi manufatti e svariate forme d’arte.
Nella mitologia giapponese questa figura leggendaria è considerata un simbolo di forza, saggezza e buona fortuna. Considerate creature divine, la credenza popolare identifica i draghi come entità in grado di proteggere la nazione contribuendo alla sua prosperità.
Un potere che deriverebbe dal forte legame che queste figure hanno con la natura e il mondo spirituale. La loro presenza, infatti, è stata spesso associata ad elementi naturali, come il mare, i fiumi e i monti.
E quale importante figura avrebbe potuto adottarlo come simbolo di potenza e sacralità se non l’Imperatore? Nella tradizione giapponese, infatti, l’Imperatore è descritto spesso come diretto discendente degli dei e legittimo detentore del trono. Sarebbe dunque proprio il drago a rappresentare tale discendenza divina. Con il suo simbolismo di potere, saggezza e capacità di protezione rappresenta appieno le caratteristiche di colui che guida il Paese.
Il drago nell’arte
L’arte nipponica ha rappresentato il drago in svariate forme e stili, catturando il suo spirito misterioso e potente.
Nelle antiche stampe ukiyo-e esso era spesso raffigurato serpentiforme che ondeggiava con movimenti avvolgenti tra le nuvole e l’acqua. I colori vivaci e le linee dinamiche enfatizzavano il suo movimento ed il suo legame armonico con gli elementi naturali.

Nell’arte buddista era talvolta dipinto come una creatura serpentina che circondava, proteggendoli, divinità o monasteri. La sua presenza era, infatti, simbolo di protezione e ispirazione spirituale.
Troviamo, nell’arte giapponese, molte opere scultoree che ritraggono la mitica creatura utilizzate spesso come decori per templi, santuari e altri luoghi sacri. I draghi, ricchi di accurati ed intricati dettagli, erano rappresentati nella loro tipica forma avvolgente. Ciò conferiva loro un fascino particolare che provocava un senso di grandiosità e misticismo.
La Fenice: simbolo dell’Imperatrice
Così come il drago, anche la fenice, nota come “Houou”, è strettamente legata alla tradizione mitologica giapponese. Si tratta anche in questo caso di una mitica figura avvolta da un alone di fascino e mistero.
Simbolo di buona sorte e saggezza divina, si crede che la fenice appaia solo in momenti di pace e prosperità portando con sé un messaggio di speranza e rinascita.
Nella cultura giapponese essa rappresenta anche la dea Amaterasu. Una divinità del sole la cui presenza evoca l’energia vitale del sole stesso. Inoltre Amaterasu è, secondo la mitologia giapponese, la progenitrice della famiglia imperiale. Da qui il collegamento tra la fenice, che rappresenta appunto la dea del sole, e la compagna dell’Imperatore.
La presenza della fenice nei manufatti artistici evoca dunque la protezione divina sull’Imperatrice, riflettendo il suo ruolo come guardiana del lignaggio reale.
Un elemento centrale di questa mitica figura nell’arte giapponese è il concetto di rinascita. La leggenda narra infatti che quando la fenice invecchia si incendia e risorge a nuova vita dalle sue stesse ceneri. Un richiamo simbolico al ciclo eterno della vita e della morte. Questo simbolismo l’ha portata ad essere una figura di grande significato nella cultura giapponese, associandola a momenti di trasformazione e nuovi inizi.
La fenice nell’arte
Come il drago, anche la fenice è stata oggetto di raffigurazioni artistiche in molteplici forme. Ognuna di esse cattura un diverso aspetto del suo simbolismo.
Nelle antiche stampe ukiyo-e veniva sovente ritratta con un’eleganza e una nobiltà regale, circondata da sfondi floreali e atmosfere magiche. Per enfatizzare la sua grazia e la sua affascinante bellezza, gli artisti facevano ricorso a colori vibranti ed intricati dettagli. Le sue piume apparivano così sgargianti e splendenti.
Nella ceramica e nell’arte tessile compariva spesso come motivo decorativo. Le sue piume ornate ed eleganti impreziosivano vasi, tessuti ed altri manufatti.
Queste rappresentazioni erano apprezzate sia per il loro valore estetico che per il rimando simbolico alla protezione e alla buona sorte.
Il drago e la fenice: una simbolica unione
La presenza congiunta del drago e della fenice nell’arte e nella cultura giapponese riflette anche l’equilibrata unione tra l’Imperatore e l’Imperatrice.
La loro simbolica unione rappresenta l’armonia tra il potere maschile e quello femminile. La complementarità delle loro forze e il mantenimento della stabilità e della prosperità della nazione.
L’importanza di questa unione, che simboleggia un’armoniosa guida per per il Giappone, è stata celebrata in alcune opere d’arte che ritraggono entrambe le figure insieme. La tipica immagine del drago e della fenice che danzano sovrastando il Palazzo Imperiale ne è un esempio.