Ishikawa Komei fu il più grande scultore del periodo Meiji in Giappone. Nacque lo stesso anno dell’imperatore Mutsuhito e morì un anno dopo rispetto a lui. Nel 1911 un incendio distrusse il suo luogo di lavoro e nel 1912 un altro ne distrusse le casa, cancellando molti dei suoi documenti personali, i registri ufficiali e alcune delle sue opere. Quindi, ciò che si conosce della sua vita si basa molto su notizie riportate da altri. All’età di dieci anni Ishikawa iniziò a studiare pittura con il maestro Kano Sosen (1820-1900) e già dall’anno successivo iniziò a scoprire la scultura in legno. Dopo aver rinunciato agli studi con Kano Sosen dopo quattro anni (in genere il corso durava dieci anni), probabilmente per motivi economici, Ishikawa iniziò un apprendistato dallo scultore di netsuke Masamitsu per dieci anni. I suoi primi oggetti furono kiseru (pipa), ma a causa del calo di richieste sorto dall’arrivo delle sigarette, si dedicò alla creazione di vasi in avorio. Le opere di Ishikawa ebbero un’elevata richiesta in occidente e fin dall’inizio si creò la reputazione di grande scultore di netsuke ed okimono. Nelle sue opere si legge tutta la sua abilità nel trasmettere un semplice sguardo, o sottolineare la pressione che una mano può avere su una veste. Riuscì a ricavare da un blocco di avorio grezzo, opere che solo a pensarle finite sarebbe complicato. Non ebbe una predilezione verso un determinato soggetto, infatti scolpì sia soggetti mitologici sia scene di vita quotidiana, anche se possiamo affermare che le scimmie probabilmente furono uno dei suoi soggetti preferiti da raffigurare. Fu membro e fondatore della prima generazione degli scultori della scuola di Tokyo, assieme a Asahi Gyokuzan, Shimamura Shunmei e Kaneda Kenjiro.
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